Una biografia di Chen Fake
"NON CI SONO SCORCIATOIE" |
Introduzione
La sua fama si può attribuire principalmente a tre importanti acquisizioni. Prima di tutto, la sua abilità marziale viene comunemente considerata di livello molto alto. Di conseguenza esistono parecchie storie sulle sue capacità marziali. Inoltre, una delle forme attuali del Taijiquan stile Chen risale proprio a lui: la Xinjia (pinyin Xīnjià), la “nuova intelaiatura”. Anche se lo sviluppo della nuova Xinjia viene contestata da rappresentanti di alto livello di questa tradizione1, vale la pena di evidenziarne le particolarità rispetto alla Forma tradizionale Laojia (pinyin Lăojià), la “vecchia intelaiatura”. La terza ragione della importanza di Chen Fake, valida ancora oggi, è la divulgazione della conoscenza del Taijiquan stile Chen, non ancora molto conosciuto prima del suo arrivo a Pechino. Tra i suoi allievi si trovano personaggi straordinari, quali Chen Zhaoxu, Chen Zhaokui, Feng Zhiqiang, Gu Liuxin, Hong Junsheng, ecc. BiografiaChen Fake nacque nel 1887, terzo figlio di Chen Yanxi, in una piccola località chiamata Chenjiagou, nella provincia dello Henan. Morì nel 1957. I suoi fratelli morirono prima della sua nascita a causa di epidemie diffusesi in Cina nel XIX secolo; quindi alla nascita di Chen Fake, suo padre già si trovava in età avanzata. Chen Fake ebbe tre figli: una figlia, Chen Yuxia e due figli, Chen Zhaoxu e Chen Zhaokui. Chen Zhaoxu è il padre dell’attuale rappresentante principale Chen Xiaowang, e Chen Zhaokui, uno dei suoi due maestri principali (oltre a Chen Zhaopei) e padre di Chen Yu, rappresentante attuale della tradizione Xinjia. Non esisteno molte informazioni su Chen Yuxia, ma di lei si dice: ”Purtroppo in pochi parlano di lei e raramente, ma deve diventare di dominio pubblico che Chen Fake ebbe anche una figlia, la quale aveva grandi capacità nel Taijiquan e disponeva di un vero Gongfu”2 (Chen Yu, Cultura Martialis, 01/2004, pag. 12). Infanzia di Chen Fake
In quella stessa epoca, suo padre Chen Yanxi si era trasferito, in qualità di insegnante dei tre figli del futuro Presidente della nuova Repubblica Cinese, Yuan Shikai3, per un periodo di sei anni. Una sera, alcuni abitanti del villaggio si riunirono nella casa dove abitava Chen Fake con la sua famiglia, e parlarono delle capacità di combattimento della tradizione familiare. Ascoltando, Chen Fake sentì menzionare anche il suo nome; veniva anche lamentato il fatto che, nella sua generazione, non ci sarebbe stato nessun combattente straordinario della sua famiglia come lo furono, per esempio, Chen Changxing (14° generazione)4, Chen Gengyun (15° generazione), e Chen Yanxi (16° generazione)5. Gli ultimi anni di Chen Fake a ChenjiagouChen Fake nella posizione "cadere in spaccata"
Ancora durante la sua permanenza a Chenjiagou7, raccontò al suo discepolo Hong Junsheng che gli fu chiesto dal Governo del Distretto di Wenxian (provincia dello Henan) di difendere la capitale. Chen Fake dirigeva, insieme al nipote Chen Zhaopei di cinque anni più giovane di lui, la scuola di arti di combattimenti a Wenxian. Durante gli anni venti, in Cina vi furono molti disordini dovuti a un periodo di “vuoto politico” creatosi nel corso delle rivolte del periodo di transizione dopo l’epoca coloniale, dalla caduta dell'Imperatore della dinastia Qing e dalle lotte di potere durante la creazione della nuova Repubblica. Perciò, il vuoto fu colmato dai “signori della guerra” locali, che diedero vita a lotte di potere nelle diverse regioni. Durante quel periodo, la sicurezza costituiva un problema molto grande. Numerosi capoluoghi erano stati assediati e alcuni anche conquistati da un gruppo dell’epoca chiamato “La Grande Unione delle Lance Rosse” (pinyin Hóng Qiāng Huì). Quando Chen Fake fu chiamato a difendere Wenxian, arrivò un altro maestro di combattimento, dipendente del governo locale, per battersi contro di lui perché voleva riconquistare il suo onore. Nel momento in cui l’altro maestro entrò nel locale, Chen Fake era seduto a un tavolo tradizionale Baxian, intento a fumare la pipa ad acqua. Quando l’altro tentò di sferrargli un pugno in pieno petto con la mano destra, gridando contemporaneamente: “e come prendi questo?”, Chen Fake respinse l’avversario con la mano destra e con una rotazione leggera. L’uomo, catapultato nel cortile, prese le sue cose e, senza dire niente, se ne andò. Poco tempo dopo, la città doveva essere protetta dall’"Unione delle Lance Rosse”. L’Unione praticava vari culti e riti magici, che i suoi membri pensavano avessero il potere di renderli invulnerabili contro le lesioni8. Quando stavano per attaccare il capoluogo del distretto di Wenxian, vennero chiuse le porte della città. L’unica persona che rimase fuori dalle mura, aspettando su un ponte la sfida per il combattimento, era Chen Fake con la sua bailagan (pinyin Báilàgăn), la lancia. Uno dei comandanti dell’Unione delle Lance Rosse, pensando di essere invulnerabile e imbattibile, avanzò verso Chen Fake e lo attaccò con la lancia. Chen Fake schivò l’attacco e colpì l’avversario, facendogli cadere la lancia. Chen Fake sfruttò questo momento e affondò la lancia nel petto del suo avversario. Quando il resto dei membri dell’Unione delle Lance Rosse videro che non erano invulnerabili, si diedero alla fuga. In questo modo il capoluogo fu salvo. Hong Junsheng racconta che nel 1956, quindi parecchi anni dopo, due funzionari cercarono Chen Fake a Pechino poichè era coinvolto nell’inchiesta di omicidio per quell'avvenimento. In quell’epoca l’Unione delle Lance Rosse era considerata una forza reazionaria, di conseguenza bandita dal nuovo governo comunista: pertanto, la citazione contro Chen Fake decadde (a questo proposito. cfr. Hong Junsheng, in Davidine Siaw-Voon Sim & David Gaffney, Chen Style Taijiquan: The Source of Taiji Boxing). Nel frattempo, il nipote Chen Zhaopei dal 1928 lavorava presso una farmacia a Pechino. Il suo ruolo era discutibile, in quanto vi era chi affermava che egli fornisse erbe mediche, mentre altri sostenevano che facesse la guardia del corpo. Comunque sia, aveva già acquisito una certa fama nel Taijiquan e, dal momento che a Pechino si sapeva che lo aveva appreso a Chenjiagou, in molti volevano imparare quest’arte da lui. in In poco tempo divenne famoso, e ottenne un discreto numero di allievi. Wei Daoming, l’allora sindaco di Nanjing, lo invitò a insegnare il Taijiquan a Nanjing con una retribuzione abbastanza elevata. Siccome i suoi allievi a Pechino non avevano ancora finito di imparare la Forma, e non voleva abbandonarli, Chen Zhaopei ebbe l’idea di invitare suo zio, Chen Fake, per completare l’insegnamento, sostenendo che “lui possedeva delle doti più elevate delle sue” (parole di Chen Zhaopei). La Maestra Chen Liqing (19° generazione, nata nel 1919), praticante della Piccola Forma(pinyin Xiăojià) dello stile Chen, raccontò a Hong Junsheng che quando aveva appena nove anni, mentre passeggiava con suo padre, incontrò Chen Fake che aveva da poco ricevuto l'invito di recarsi a Pecchino. Quella sera si incontrarono tutti per una festa di saluto, e siccome lei aveva paura di non poter partecipare alla festa, si nascose nella sala e vide come Chen Fake eseguì la Forma con una tale forza, che le vibrazioni fecero sbriciolare parte del soffitto. Più tardi, praticò il tuishou con un allievo, il quale fu scaraventato contro il muro, e anch’esso si sbriciolò in diverse parti. Chen Liqing disse che queste dimostrazioni la colpirono profondamente e che Chen Fake era il migliore praticante di Taijiquan di Chenjiagou. Chen Fake arriva a PechinoFoto di Gruppo con Chen Fake al centro nella prima fila (quarto da sinistra), Gu Liuxin (quinto da sinistra), Lei Muni (primo da sinistra), Feng Zhiqiang (seconda fila dietro Chen Fake) e Hong Junsheng (seconda fila tutto a destra) Nel 1928, Chen Fake arrivò a Pecchino. Durante i primi tempi, abitò dai suoi allievi Liu Zicheng e Liu Ziyuan. Più tardi disse: “Ho insegnato loro lo stile Chen Taijiquan Yilu (Prima Forma), Erlu (Seconda Forma), la spada e doppia spada. C’erano anche due ragazze, Yue Qiu e Ye Hua: anche loro impararono da me ed erano molto brave” (Hong Junsheng, Chen Style Practical Method, pag. 128). Altri allievi di Chen Fake di quell’epoca furono i rinomati combattenti Xu Rusheng, Li Jinhua (Professore dell’Università Nordest e praticante di Bagua) e Shen Jiazhen (il quale pubblicò, insiema a Gu Liuxin, il famoso libro Taijiquan Stile Chen). Il Maestro Hong Junsheng, dal quale provengono gran parte delle informazioni di questo articolo, apprese da Chen Fake ininterrottamente dal 1930 al 1944, poi di nuovo per brevi periodi negli anni cinquanta. Feng Zhiqiang studiò con Chen Fake dal 1950 al 1957 e Gu Liuxin iniziò a frequentare le lezioni agli inizi degli anni trenta, mentre Lei Muni a partire dal 1932. Dopo l’arrivo a Pechino, Chen Fake fu invitato da Liu Musan (Maestro di Taijiquan stile Wu) a esibirsi in una dimostrazione. Liu Musan aveva studiato con Hong Junsheng, che era ancora allievo di Chen Fake, il quale gli disse che più lentamente si esegue la Forma, migliore sarà il Gongfu. Perciò tutti si erano preparati per vedere una dimostrazione abbastanza lunga. Ma Chen Fake impiegò poco più di dieci minuti per eseguire le due forme. Ancora peggio, non solo si muoveva velocemente, ma saltava con forza in avanti e indietro battendo con i piedi. Dopo che se ne fu andato, dal pubblico iniziò a levarsi un mormorio. Questi movimenti veloci non potrebbero rompere l’avvolgimento del bozzolo di seta? E il battito del piede, non andrebbe contro il principio per il quale ci si dovrebbe “muovere come un gatto”? Maestro Liu rispose: “Anche se i suoi movimenti erano veloci, erano rotondi, anche se reagiva con forza, era una forza rilassata. Visto che lo abbiamo invitato, dovremmo imparare da lui. Dopo aver appreso la Forma, gli possiamo chiedere di fare il tuishou con noi. Se risulta migliore di me, impareremo anche la seconda Forma Paochui (pinyin Pàochuí). Più tardi Hong Junsheng chiese a Chen Fake se i movimenti della Forma dovessero essere eseguiti lentamente o velocemente. Chen Fake gli rispose: “All’inizio devi essere lento per imparare correttamente le posture. La pratica fa il maestro. Più avanti sarai in grado di muoverti veloce e stabilmente. La velocità nello spingere con le mani dipende dal cambio dell’avversario. Essere lenti è un metodo di apprendimento, ma non la meta. Ma i movimenti lenti rinforzano le gambe, cosa altrettanto utile.”
Gu Liuxin raccontò che una volta, mentre praticavano tuishou, Chen Fake chiuse entrambe le braccia. Gu Liuxin tentò di usare più forza e, improvvisamente, avvertì una scossa elettrica provenire dal braccio di Chen Fake che lo scaraventò lontano. Durante un incontro con Hong Lunsheng a Shenzhen nel 1987, Feng Zhiqiang gli raccontò di come Chen Fake poteva lanciare fino al soffitto i suoi allievi. Lui stesso a volte sentiva un malessere mentre si allenava con Chen Fake nello spingere con le mani. Che Fake presenta la Forma – nella sezione “spazzare con piede destro e scalciare col tacco destro” Durante i pasti, beveva solamente un bicchiere di Baijiu (pinyin Báijiŭ, un tipo di acquavite). Raccontava che quando era giovane poteva berne fino a due litri e mezzo senza ubriacarsi. Una volta, dopo aver bevuto moltissimo assieme al fratello più giovane di sua madre, impiegò tre giorni per svegliarsi, ma suo zio morì per intossicazione dovuta all’eccesso di alcool. Dopo quell’episodio dovette promettere a sua madre di non bere più di un bicchiere al giorno. Secondo Hong Junsheng mantenne la promessa per più di dieci anni. Per Chen Fake, la lealtà era alla base del comportamento nella vita. Diceva che “il pilastro della socializzazione si basa sulla lealtà e il comportamento con le persone si dovrebbe basare sulla cooperazione e la modestia. La lealtà promuove la fiducia, la modestia rende possibile lo sviluppo, e la cooperazione porta all’amicizia. Ma la modestia e la cooperazione si devono basare sulla lealtà e non sulla ipocrisia.” Lui stesso visse nel rispetto di questi principi. Mentre molti praticanti di Taijiquan si vantavano di praticare il Taijiquan perché era un’arte di combattimento interiore e, quindi, superiore all’aspetto esteriore, lui non si definì mai come Maestro di un’arte di combattimento interiore, ma disse: “Tutte le cose hanno un “dentro” e un “fuori”. L’apprendimento inizia dalla figura esterna, si pratica per molti anni e poi le capacità diventeranno progressivamente più profonde. Arrivare all’interno è la cosa più importante. E’ così che si impara il Taijiquan, questo vale anche per le altre arti di combattimento, tutto ha un “dentro” e un “fuori. Tutto segue l’abilità esterna e quindi entra all’interno.” (Hong Junsheng, Chen Style Taijiquan Practical Method, pag. 142). Da Chen Xiaowang si sa che il proprio padre, Chen Zhaoxu, figlio maggiore di Chen Fake, già da giovane era bravo nel Taijiquan, ma lo trascurava per dedicarsi ad altri hobby, quali la musica e la calligrafia. Chen Fake era dispiaciuto e criticava suo figlio. Allora Chen Zhaoxu gli fece notare che aveva già imparato molto. A questo punto, Chen Fake gli diede una spinta talmente forte che egli fu sollevato di alcuni piedi da terra. Quando Chen Zhaoxu si rese conto di quanto era lontano dalla bravura del padre, si dedicò a tempo pieno al Taijiquan (Cfr. Jan Silberstorff, Chen, pag. 42; vedi anche www.cytjw.cn). Negli ultimi anni, Chen Fake si ammalò e perse molto peso, probabilmente il fatto era collegato all’arresto di Chen Zhaoxu ad opera del nuovo governo cinese. Nonostante ciò, rimase imbattibile nell’esercizio dello spingere con le mani; un leggero contatto con lui faceva sbilanciare l’avversario (Gene Chen, In Rememberance of Gu Liuxin (1908-1990), The best of the Chen-Style Taijiquan Journal). Chen Fake morì nel 1957 all’età di 70 anni.
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